Al fine di ridurre il tasso di abbandono degli studi, è necessario il potenziamento dell’orientamento durante e in uscita dal ciclo di studi. I dati a disposizione delle Università, sia attraverso gli indicatori previsti dal d.m. 289/2021 sia quelli per l’accreditamento periodico dei Corsi di studio, segnalano per molte classi di laurea la permanenza di criticità nel completamento con successo del percorso di studio, identificando nel passaggio tra il primo e il secondo anno un momento cruciale. Sebbene i tassi di abbandono possano trovare motivazioni “virtuose” in alcuni ambiti, come nei casi di ri-orientamento verso altri percorsi universitari o nel caso di accesso ai Corsi a numero programmato, rimane una priorità quella di far sì che gli abbandoni diventino un fenomeno sempre più marginale.
Relativamente al tutorato, si sottolinea come questo sia uno strumento efficace a supporto delle politiche di orientamento in itinere, di inclusione e di recupero degli studenti per la riduzione dei tassi di abbandono nei casi in cui i tutor sono adeguatamente coordinati, formati e dotati degli strumenti necessari. Le azioni programmate dovranno quindi prioritariamente includere il coordinamento, la formazione e la dotazione strumentale adeguata allo svolgimento del tutorato. Le restanti risorse potranno essere utilizzate per la copertura delle attività di tutorato affidate a studenti o a ulteriori figure, adeguatamente formati, purché ne venga data adeguata motivazione nella presentazione dei progetti. A tale riguardo si evidenzia in particolare che le risorse per la copertura degli assegni per studenti tutor iscritti alle Lauree Magistrali e al Dottorato sono già assicurate dagli interventi a valere sul Fondo Giovani.
I tutor potranno, infine, beneficiare dell’esperienza acquisita dagli Atenei nell’uso delle tecnologie e dell’apprendimento a distanza, integrando nello svolgimento delle attività la modalità in presenza con quella a distanza.